sabato 28 aprile 2012

25 Aprile a Pavia, immagini da piazza Guicciardi








Primo Maggio 2012 a Pioltello


martedì 24 aprile 2012

Il 25 aprile, la festa dei ribelli. Il volantino dell'Osservatorio antifascista pavese


Il 25 aprile, la festa dei ribelli

Diamo il via alla nostra festa di Liberazione.
Un partigiano combattente, una voce del popolo migrante oggi oppresso e
perseguitato, un antifascista imprigionato nella spirale repressiva
degli anni di piombo, una studentessa NOTAV e la comunità gay... sono alcune
delle voci che abbiamo scelto per celebrare la festa di coloro che si
ribellarono all'oppressione nazifascista scacciando gli invasori.
Combattiamo un modello sociale ed economico, una cultura dell'egoismo e
della sopraffazione, un sistema clientelare di servizi che eroga favori
al posto di diritti. Crediamo nell'accoglienza, nell'auto organizzazione
e nella difesa dei beni comuni. Non ci importa chi parlerà dal palco
ufficiale... rifiutiamo la città della mafia, della corruzione
e dell'appoggio silenzioso ai neo-nazisti.

Abbiamo scelto di festeggiare dando voce a chi difende i territori dalla
speculazione, a chi viene denunciato perché si ribella e a chi lavora
sfruttato ogni giorno, perché questa è la Resistenza che oggi ci viene chiesta.
Che i discorsi retorici, l'ipocrisia e i decreti di cancellazione del 25
aprile, avanzati dai loro partiti, risuonino nel vuoto delle loro piazze.

Non facciamoci rovinare la festa. Celebriamo la Liberazione
come deve essere ricordata. W i partigiani!
Dopo il corteo unitario e la deposizione dei fiori non assisteremo
alla cerimonia ufficiale e ci sposteremo in piazza Guicciardi,
dove tra i tanti interverranno:



- Umberto Respizzi, partigiano garibaldino
- Carmen Silva, voce della comunità migrante
- Lanfranco Bolis, antifascista sessantottino
- Giuseppe Polizzi, Arcigay Pavia
- Claudia Lucrezio, presidente dell'ARCI provinciale di Pavia

e le canzoni partigiane
di Marco alla chitarra.

-h.9.30 Ghinaglia
-colazione partigiana
-piazza Guicciardi
-pic-nic al Vul


OSSERVATORIO ANTIFASCISTA PAVESE

lunedì 23 aprile 2012

Pavia, il 25 Aprile è una giornata antifascista

In occasione del 67° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, l'Osservatorio antifascista di Pavia ha deciso di organizzare un evento alternativo alle celebrazioni ufficiali di rappresentati istituzionali inadatti a parlare di antifascismo e di Resistenza (si veda il volantino dell'anno scorso quando Cattaneo è stato sonoramente contestato per la seconda volta).

Al termine del corteo (partenza ore 10 da piazzale Ghinaglia), in alternativa alle orazioni ufficiali l'appuntamento è in piazza Guicciardi (piazza dell'Aci), dove ci sarà la possibilità di intervenire per tutti i cittadini antifascisti che vorranno farlo e dove prenderanno la parola, tra gli altri:

Umberto Respizzi, partigiano in Oltrepò pavese nel battaglione autonomo "Rino Balladore" (presente nella foto, scattata nell'aprile 1945, insieme ad alcuni dei propri compagni) - qui la sua intervista su "Aldo"
Lanfranco Bolis, leader del Sessantotto pavese incarcercato per aver lottato contro il neofascismo
Carmen Silva, portavoce dell'associazione di migranti "Ci siamo anche noi"
Giuseppe Polizzi, segretario dell'Arcigay di Pavia
Un esponente della comunità senegalese di Pavia, comunità vittima a Firenze della violenza omicida del neofascismo, contro cui ha reagito con forza in tutta Italia
Un esponente dell'Arci cittadina


sabato 14 aprile 2012

Comunicato lavoratori Yamaha dopo il reintegro di 9 di loro

Pubblichiamo il comunicato degli ex lavoratori della Yamaha Motor di Gerno di Lesmo (Monza), protagonisti di 15 mesi di presidio, sulla sentenza che ordina il reintegro di 9 dipendenti del settore commerciale di Yamaha licenziati "senza giusta causa".


Comunicato stampa: Dedicato a tutte quelle persone che non smettono mai di lottare.

Giovedì 12 aprile 2012, presso il tribunale di Monza e Brianza (sezione Lavoro), Yamaha Motor Italia ha perso la causa legale intentata da 9 lavoratori del settore commercio licenziati, dopo un anno di cassa integrazione, nel gennaio 2010.
Il giudice del lavoro, Dott.ssa Nardo,  ha reintegrato tutti i lavoratori e lavoratrici sul proprio posto di lavoro.
Riteniamo questa sentenza memorabile, una vittoria che premia lo sforzo di tutte quelle persone che, in questa nostra vicenda, hanno sempre e concretamente sostenuto la durissima lotta dei lavoratori Yamaha. La vicenda è iniziata nell’ottobre 2009 quando, a fronte della irresponsabile decisione aziendale di licenziare 66 lavoratori e lavoratrici e chiudere l’intero reparto produzione moto, 4 lavoratori salirono sul tetto della multinazionale nipponica e vi restarono 8 giorni, sotto una fitta nevicata, rivendicando il diritto al lavoro e l’uso degli ammortizzatori sociali che potessero per lo meno attutirne il devastante impatto sociale causato da Yamaha.
Il 13 Dicembre 2010 è iniziato fuori dai cancelli dell’azienda un presidio permanente durato ben 445 giorni e notti dove, all’interno di una tenda, i lavoratori hanno continuato tenacemente la lotta pacifica ma determinata intraprendendo, dove era possibile, l’impugnazione dei licenziamenti e intentando anche cause legali per un riconoscimento economico.
Ora, questa sentenza, non solo reintegra i lavoratori Yamaha al proprio  posto di lavoro, ma sancisce, in un momento come questo, dove il mondo del lavoro e i suoi diritti sono sotto “attacco”, l’importanza di difendere ad ogni costo questi diritti, a partire dall’art. 18 dello statuto dei lavoratori che, come nel nostro caso, è stato determinante per riconquistare non solo il nostro posto di lavoro ma, soprattutto, riavere la nostra dignità di persona.

YAM66

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yamaha66licenziati@tiscali.it

sabato 7 aprile 2012

TORNEO ANTIFASCISTA 21 APRILE

La squadra di calcio “Kamunia Paranoika” organizza per sabato 21 aprile 2012 il “I° torneo antifascista”: un quadrangolare di calcio a 7 sul campo dell’oratorio di Rogno.


Diffondere i valori dell’antifascismo attraverso lo sport in occasione della festa della Liberazione serve per ricordare a tutti che ancora oggi esistono xenofobia, fascismo e razzismo. Le libertá conquistate il 25 aprile 1945 vanno difese e diffuse, accresciute e condivise.
Le squadre, che con la loro presenza hanno voluto farsi portatrici dei valori della Resistenza e dell’antifascismo saranno, oltre all’ospitante Kamunia Paranoika:
- Ferruccio Ghinaglia F.C. (da Pavia)
- Kapannone Autogestito Kag (da Pisogne)
- Refugees welcome (squadra dei profughi provenienti dalla Libia ed ospitati in valle Camonica)

Tutta la popolazione è invitata a partecipare ed assistere a questo evento sportivo che si terrá dalle ore 14.00 alle ore 22.00. Durante il torneo saranno presenti stand informativi e ristoro, musica e divertimenti per grandi e piccini.
NON POTETE MANCARE…

venerdì 6 aprile 2012

Non apre il circolo fascista "Clubhouse88"

Qualche ora dopo la conferenza stampa tenuta ieri dall'Osservatorio antifascista fuori dalla ex sede di Forza nuova, dove avrebbe dovuto essere inaugurato il "Clubhouse88" (domani sera, in contemporanea ad un presidio antifascista), è arrivata la notizia che la serata di inaugurazione è stata annullata e che il circolo non avrebbe avuto i permessi per aprire.

giovedì 5 aprile 2012

"No ai fascisti nella nostra città", volantino dell'Osservatorio antifascista pavese

La sera di sabato 7 aprile, in via Vigentina, a Pavia, è prevista l'inaugurazione del circolo fascista "Clubhouse88". In attesa di dare aggiornamenti sulle iniziative in cantiere contro questo spazio, pubblichiamo il volantino diffuso in questi giorni, firmato dall'Osservatorio antifascista pavese.


NO AI FASCISTI NELLA NOSTRA CITTÀ

Sabato 7 aprile è prevista l’apertura del locale Clubhouse88 a Pavia, in via Vigentina. Si tratta di un locale neonazista situato proprio nella sede di Forza Nuova. Nell’iniziativa sono coinvolti noti estremisti di destra inclusi pregiudicati che hanno già ricevuto condanne e provvedimenti giudiziari per aggressioni di stampo neonazista a Pavia.
Il pericolo che possano riorganizzarsi e seminare violenza per le vie della città è sotto gli occhi di tutti. Questo covo diffonderà razzismo, xenofobia e tutte quelle idiozie fasciste che, negli anni scorsi, hanno costituito l'ideologia che ha spinto i vari Brevik e Casseri a commettere violenze e stragi.
La giunta revochi tutti i permessi per questa iniziativa e chiuda tutte le sedi di organizzazioni fasciste. Gli assessori gettino la maschera e dimostrino concretamente da che parte stanno: con i gruppi neonazisti che diffondono violenza e ostentano simboli inneggianti a Hitler?
Condanniamo la giunta di PDL e Lega per il suo legame con la destra fascista che ne legittima l'esistenza. Condanniamo l’assessore alla sicurezza Marco Galandra che si è recato, in qualità di rappresentante ufficiale della giunta, a un incontro, organizzato, in un aula comunale, da Forza Nuova lo scorso 25 febbraio.
Ancora una volta i fascisti tentano di attecchire nei nostri quartieri. E ancora una volta sarà pronta e decisa la
risposta delle forze antifasciste che li ricacceranno in maniera ferma e decisa.

OSSERVATORIO ANTIFASCISTA PAVESE

mercoledì 21 marzo 2012

Esselunga di Pioltello (Milano), sabato h. 15 corteo per il reintegro e per i diritti


Dopo la decisione del tribunale di reintegrare due dei lavoratori licenziati per aver scioperato (non rispettata da Esselunga, che non li ha fatti tornare al lavoro) e dopo lo sgombero delle strutture del presidio permanente ordinato dal sindaco - del Partito "democratico" - di Pioltello, non si ferma la lotta per il reintegro di tutti i licenziati e per i diritti sul lavoro, negati dalle cooperative e da Esselunga.

Ieri è stato annunciato, per sabato prossimo (24 marzo), un corteo che partirà dai cancelli dei magazzini.
L'appuntamento è alle 15 alla logistica Esselunga, a Limito di Pioltello (200 metri dalla stazione, zona industriale Seggiano ovest)

martedì 20 marzo 2012

Sgomberato il presidio dei licenziati Esselunga di Pioltello. Stasera assemblea h. 21

Questa mattina è stato sgomberato il presidio permanente dei lavoratori licenziati della Safra, cooperativa che ha in appalto da Esselunga parte del lavoro di logistica nei magazzini di Pioltello. I licenziamenti (alcuni dei quali già dichiarati illegittimi in tribunale) sono arrivati dopo gli scioperi e i blocchi organizzati contro lo sfruttamento senza regole che regna all'interno dei magazzini, e sono stati usati per colpire chi prendeva parte alla lotta.
Oggi la repressione ha colpito il presidio situato nei pressi dei cancelli della logistica, dove già questa sera (ore 21) si terrà un'assemblea per proseguire la mobilitazione.

Riportiamo il comunicato firmato dal Si Cobas e dai partecipanti al presidio permanente.

Con la solita vigliaccheria che contraddistingue i deboli, alle ore 9 di questa mattina ingenti reparti delle forze dell'ordine (in tutto un'ottantina) hanno prima circondato e poi demolito le strutture del presidio permanente, soverchiando i 5 operai in turno al presidio. La decisione è maturata ieri sera grazie a un'ordinanza firmata dal sindaco del PD, Concas, già protagonista nel recente passato di eroiche imprese contro i bambini rom della zona, nonchè di pressioni sulla prefettura affinchè venisse rimosso il presidio di Pioltello.
Le motivazioni addotte per l'ordinanza si commentano da sole: a) Intralcio al traffico (notoriamente i camion transitano sulle aiuole) b) Lamente le dei vicini per schiamazzi notturni (la casa più vicina dista 300m; e a Piotlello tutto si fa tranne che festeggiare) c) Violazione del decoro pubblico (certo "il mago di Esselunga" rappresenta una vista migliore) d) Blcocchi davanti ai cancelli (già: le merci contano più delle persone, si sa!).

Se la mattinata ha messo in mostra una certa potenza militare al servizio dei magnati della grande distribuzione, l'impalcatura politica che vi è alle spalle mostra tutta la sua debolezza. Incapaci di far funzionare il teatrino delle parti (il padrone, la politica, i sindacati) che ha sempre avuto l'obiettivo di tenere in piedi l'unica vera legge esistente, quella che garantisce il diritto al massimo profitto, sono ora costretti a rimuovere con la forza le cause degli accadimenti che impediscono sonni tranquilli a Caprotti e soci, e cioè la determinazione e l'indipendenza sindacale e politica degli operai in lotta.

Per chi avesse nutrito qualche illusione sulle "istituzioni democratiche" ciò che è avvenuto stamattina può anche essere una doccia fredda, a maggior ragione dopo che la magistratura ha deciso il reintegro dei primi due operai in causa, mettendo cioè in luce la natura discriminatoria e politica dei licenziamenti degli operai in Esselunga;
ma per tutti gli altri é solo la conferma della natura di classe delle istituzioni, a maggior ragione oggi che al governo c'è un esponente della finanza internazionale, sostenuto da tutte le compagini politiche italiane, di destra e di "sinistra".

Lo sgombero del presidio non è quindi altro che lo specchio della loro paura: quella di non riuscire a gestire la politica di lacrime e sangue che il capitale sta imponendo all'insieme dei proletari; la paura che il seme della rivolta dal basso possa contagiare settori di massa sempre più ampi e trovare canali di espressione politica indipendenti e con una chiara prospettiva di cambiamento radicale

Noi continueremo a lottare per giustificare questa loro paura e facciamo appello alla massima partecipazione all'assemblea di stasera, per poter decidere insieme forme di mobilitazione adeguate agli accadimenti di questa mattina. E non solo.

Gli operai in lotta rilanciano la battaglia - Assemblea straordinaria alle 21 davanti ai cancelli

20 marzo 2012 - SI.Cobas - Presidio permanente Pioltello

venerdì 9 marzo 2012

2003/2012 Dax vive. Prossime iniziative a Milano




In vista del 9° anniversario dell'assassinio fascista di Davide Cesare "Dax" e della "notte nera" dell'ospedale San Paolo di Milano, segnaliamo (tra le tante iniziative che si svolgeranno tra Milano e Rozzano dal 15 al 24 marzo) che venerdì 16/3 alle ore 20e30 in via Brioschi (zona Ticinese) ci saranno letture e interventi in ricordo di Dax, prima di un corteo che attraverserà quel quartiere.



‘A SARA’ DÜRA!
130MILA VOLTE LIBER* TUTT*

2003/2012 DAX VIVE!
16 marzo IX anniversario della notte nera di Milano.
Davide e due compagni vengono accoltellati da tre neofascisti appartenenti alla stessa famiglia in via Brioschi. Subito dopo le forze dell’ordine si scagliano con feroce violenza contro i compagni accorsi all'ospedale S. Paolo preoccupati per gli amici accoltellati. Il processo farsa per i fatti del S. Paolo si conclude nel 2009 con l’assoluzione delle forze dell’ordine e la condanna dei compagni imputati a 20 mesi di carcere e un risarcimento di 130mila€. Dal 2011 scatta il pignoramento mensile di 1/5 dello stipendio, trasformando così  la condanna ad una persecuzione a vita.
Ieri come oggi lo stato ci vuole isolati, spaventati e senza memoria. Continuiamo a ricordare con rabbia e senza paura perché uniti vinciamo soli cadiamo.
Contro ogni repressione, 130mila volte volte liber* tutt*!

lunedì 5 marzo 2012

Concluso il presidio dei lavoratori Yamaha di Gerno di Lesmo

Abbiamo ricevuto e pubblichiamo questo comunicato degli ex lavoratori e lavoratrici della Yamaha di Gerno di Lesmo (Monza) sulla conclusione del presidio cominciato quasi 15 mesi fa.

COMUNICATO DEGLI EX LAVORATORI E LAVORATRICI DI YAMAHA MOTOR ITALIA SPA

Gli ex-lavoratori e lavoratrici di Yamaha Motor Italia, in presidio permanente fuori dai cancelli dell’azienda dal 13 Dicembre 2010, -per 445 giorni e notti-, hanno deciso, ad unanimità, di ritenere conclusa solo l’esperienza di lotta del presidio, spostandone modalità, obiettivi e finalità nelle sedi legali e giudiziarie del lavoro, impugnando, dove sarà possibile, i licenziamenti, e ricorrendo alle autorità competenti anche per tutta la parte economica mancante, erogata solamente ad alcuni lavoratori (ulteriori incentivi all’esodo, premio di risultato e visite mediche).

In parallelo stiamo definendo, tramite un legale, a cui daremo presto mandato, a procedere per una causa civile che possa inconfutabilmente dimostrare le effettive “anomalie”, anche e soprattutto a discapito dei lavoratori, contenute nel bilancio aziendale Yamaha Motor Italia dell’anno 2009, una delle cause principali della nostra civile e dignitosa protesta.

Seguirà a breve un ulteriore e più dettagliato comunicato degli ex-lavoratori e lavoratrici Yamaha.


Gerno di Lesmo, 1 Marzo 2012

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domenica 4 marzo 2012

Milano. Venerdì 2 marzo è nato nel quartiere Isola (via Confalonieri 3) Piano Terra, un nuovo spazio liberato

Pubblichiamo la "lettera di presentazione" al quartiere Isola e alla città da parte degli occupanti del Laboratorio Piano Terra

VENERDI’ 2 MARZO NASCE NEL QUARTIERE ISOLA (via Confalonieri 3)
PIANO TERRA. UN NUOVO SPAZIO LIBERATO, APERTO, VIVO

Queste due parole sono per presentarci a voi che il quartiere lo vivete, lo abitate, lo attraversate per iniziare a conoscerci.
Piano Terra lo animeremo così :
Aprendo un altro Punto San Precario, sportello legale e agenzia di conflitto per sostenere e diffondere il punto di vista precario. Un luogo in cui la precarietà di lavoro e di vita sia centrale. Avete mai sentito parlare di San Precario? Bene, è ritornato nel quartiere dove è nato il 29 febbraio 2004.
Aprendo un luogo di incontro delle diverse realtà di lavoratrici e lavoratori che si uniscono e si organizzano indipendentemente dalle appartenenze politiche e sindacali.  Per la costruzione dal basso delle mobilitazioni. Per il sostegno a tutte le lotte con l'intento di unificarle, intrecciandosi con i diversi soggetti, le diverse realtà ed i diversi momenti che attraversano la metropoli e il panorama nazionale.
Aprendo un luogo di raccolta per il quartiere; per i ragazzi che tra uno stage e un'università consumata troppo in fretta, vogliono scambiare idee davanti ad un caffè oppure trovarsi in un’accogliente sala studio wi-fi; dove i precari, dopo una giornata di lavoro intermittente, e i pendolari, che aspettano sempre meno treni, possano ascoltare buona musica o guardare un film. Uno spazio per tutti quelli che vogliono mettersi in gioco per riappropriarsi e riscrivere la geografia della città.
Aprendo un luogo di partecipazione, elaborazione critica e di conflitto nel cuore della città vetrina, in un quartiere vittima della trasformazione urbana e della valorizzazione immobiliare. Un luogo dove opporsi alle dinamiche di Expo, rispondere alla precarizzazione dei territori, appropriarsi dei beni comuni e dei diritti dell’abitare. Punto di ritrovo per discutere, conoscere, resistere nella Milano dei grattacieli e della crisi.
Aprendo un luogo dove poter offrire a costi quasi zero una palestra dove tenere in allenamento anche i muscoli oltre al cervello di tutti e tutte. Una palestra popolare quindi, una palestra dove tirare di boxe, divertirsi e prepararsi per un nuovo round di vita precaria.

www.precaria.org - www.noexpo.it - www.uniti.gnumerica.org

Scriveteci, contattateci, suggeriteci …. pianoterra@inventati.org

sabato 3 marzo 2012

Domenica 4/3 h. 20 (Osteria Sottovento, Pavia) - Presentazione di "Le nostre braccia" di Andrea Staid

Segnaliamo che domani all'Osteria Sottovento (via Siro Comi 8 Pavia) sarà presentato il libro di Andrea Staid "Le nostre braccia. Meticciato e antropologia delle nuove schiavitù" (http://www.agenziax.it/?pid=56&sid=30).
L'iniziativa (a cura di Lemm e Liberi Saperi) parte alle ore 20: oltre alla presentazione e all'aperitivo, ci sarà un dibattito con l'autore e con lavoratori migranti e associazioni.

giovedì 1 marzo 2012

CORTEO NAZIONALE TANTI POPOLI UN’UNICA LOTTA

Sabato 3 Marzo 2012 - MILANO - ore 15.00 Porta Genova

CORTEO NAZIONALE TANTI POPOLI UN’UNICA LOTTA
HAMAIKA HERRI BORROKA BAKARRA !




Aderiamo e partecipiamo al Corteo “Tanti Popoli un’unica lotta” di Sabato 3 Marzo a Mlano.
In solidarietà a Luca e in sostegno alla lotta No Tav invitiamo tutti e tutte  a portare al corteo le bandiere No Tav.

E’ TEMPO DI SOLUZIONI: LIBERTA’ E AUTODETERMINAZIONE PER IL PAESE BASCO.


per info:
http://www.ehlitalia.com/
eh-lagunak@gnumerica.org

lunedì 27 febbraio 2012

Primo Marzo 2012. Un fiume giallo per Pavia... Giovedì 1/3 alle ore 18 in piazza Vittoria

 

Nella giornata internazionale per i diritti degli immigrati, anche quest'anno ci sarà a Pavia una manifestazione, organizzata dall'associazione di migranti e italiani Ci siamo anche noi. L'iniziativa ("Un fiume giallo per Pavia", dal colore che distingue questa giornata) ha già registrato l'adesione di moltissime organizzazioni ed associazioni pavesi.
L'appuntamento è giovedì 1° marzo alle ore 18 in piazza della Vittoria, per poi partire in corteo e presentare in prefettura la piattaforma stesa da Ci siamo anche noi.

Questi i punti che rappresentano alcuni degli obiettivi fondamentali della giornata e che fanno parte di questa piattaforma:
1) Regolarizzare chi è già qui e che, se lavora, lo fa in nero, necessariamente
2) Cittadinanza ai bambini nati in Italia
3) Abrogazione del cosiddetto Permesso di Soggiorno a punti che aggiunge nuovi ostacoli a un percorso che è già irto di difficoltà
4) Abolizione del recente decreto che aumenta di molto gli esborsi per ottenere il permesso di sogiorno
5) Concessione almeno del permesso umanitario ai richiedenti asilo (= profughi di Lampedusa)

sabato 18 febbraio 2012

Elnagh: un anno di cassa straordinaria, smobilitato il presidio

Dalle trattative in regione degli ultimi due giorni è uscita ufficialmente la notizia della chiusura definitiva della Elnagh di Trivolzio, annunciata ai primi di dicembre: la mobilitazione dei lavoratori non è purtroppo stata sufficiente a evitare questa scelta, di fronte al muro rappresentato dall'atteggiamento della dirigenza che non ha mai voluto prendere in considerazione proposte alternative. Ancora negli ultimi giorni l'amministratore delegato ha manifestato la sua natura arrivando a fare un esposto ai carabinieri contro ignoti per la presenza dei lavoratori ai cancelli, che gli avrebbe impedito di portare fuori i camper (peraltro cosa che non è mai stata tentata).
Grazie ai quasi 80 giorni di presidio permanente gli operai e gli impiegati della Elnagh sono riusciti ad avere un anno di cassa integrazione straordinaria prima della mobilità (da 1 a 3 anni secondo l'anzianità), un'altra misura a cui Sea si è opposta fino all'ultimo e che certamente non sarebbe stata ottenuta senza la pressione del presidio.
Detto questo, rimane la chiusura di un'azienda con 60 anni di storia alle spalle e rimangono soprattutto, anche se rinviati, altri 130 licenziamenti non dovuti alla crisi ma a scelte "strategiche" compiute sulla pelle di 130 persone e delle loro famiglie da parte dei dirigenti di Sea.

venerdì 17 febbraio 2012

Sesta settimana internazionale di solidarietà con il popolo basco, 17-26/2/2012

Pubblichiamo le iniziative della sesta settimana internazionale di solidariatà con il Popolo Basco che avverrano in Lombardia dal 16 febbraio fino al 3 marzo, per scoprire le varie iniziative che avverrano nel resto d'Italia guardate sul sito di http://www.ehlitalia.com/



SESTA SETTIMANA INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO BASCO 2012
È TEMPO DI SOLUZIONI: LIBERTÀ E AUTODETERMINAZIONE PER IL PAESE BASCO
Incontri, dibattiti e iniziative musicali a Milano e Lombardia:

GIOVEDÌ 16 FEBBRAIO Ore 20 al COA T28 - via dei transiti 28 – Milano – MM1rossa Pasteur
Presentazione del libro: “La revolucion bonita” Viaggio a tappe nel Venezuela di Hugo Chàvez di Angelo Zaccaria. Partecipa Paolo Gonzaga autore del libro “Islam e democrazia, i fratelli musulmani in Egitto”.
VENERDÌ 17 FEBBRAIO Ore 21:30 al COA T28 – via dei transiti 28 – Milano – MM1rossa Pasteur
Proiezione del film: Herrialde berdea (Il popolo verde). Un pezzo dalla storia di Euskal Herria. Iharra e Kabi: due generazioni, un’unica storia. La vita di due militanti di ETA.
VENERDÌ 17 FEBBRAIO Ore 20.45 al CSA 28 maggio - Via Europa 54 - Rovato (Bs)
Incontro/dibattito: La resistenza popolare nei Paesi Baschi e in Val di Susa all'inutile grande opera dell'alta velocità.
Interverranno: un rappresentante del movimento basco AHTGelditu-NoTav e Nicoletta Dosio del Movimento NoTav della Val di Susa.
SABATO 18 FEBBRAIO Ore 19.30 al CS Sos Fornace – via Moscova 5 – Rho (Mi)
Aperitivo . A seguire:
Incontro/dibattito: Aht Gelditu e Movimento No Tav due realtà a confronto. Incontro con un rappresentante del movimento basco AHT Gelditu - No Tav e un rappresentante del movimento No Tav Valle di Susa.
Dalle h 22.30 in poi: Dj cegna e 4 assi.
DOMENICA 19 FEBBRAIO Ore 16 - Auditorium consiglio di zona 3 – via Valvassori Peroni 56 –Milano
Incontro/Dibattito: La risposta popolare e il nuovo scenario nei Paesi Baschi
Intervengono: Niko Moreno, ex-sindaco di Elorrio, portavoce della sinistra indipendentista, ex parlamentare Europeo e Angelo Miotto, giornalista di Peace Reporter.
MARTEDÌ 21 FEBBRAIO Ore 16.30 Facoltà di scienze politiche – via conservatorio 7 – Milano
Incontro/Dibattito : Le lotte degli studenti universitari nel Paese Basco.
Intervengono rappresentanti del movimento studentesco basco (Ikasle Abertzaleak).
MARTEDÌ 21 FEBBRAIO Ore 21 CSA Vittoria – via Friuli ang. Muratori – Milano – MM3 gialla Lodi
Proiezione del film: Herrialde berdea Un pezzo dalla storia di Euskal Herria. Iharra e Kabi: due generazioni, un’unica storia. La vita di due militanti di ETA.
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO Ore 16.30 Facoltà di scienze politiche – via conservatorio 7 – Milano
Incontro/Dibattito : Paese basco – Liberare i prigionieri per liberare Euskal Herria. Repressione e conseguenze del conflitto politico.
Intervengono: Etxerat associazione dei familiari dei prigionier@, Herrira nuovo organismo contro la repressione e un ex prigioniero politico basco.
Proiezione del film: Herrialde berdea Un pezzo dalla storia di Euskal Herria. Iharra e Kabi: due generazioni, un’unica storia. La vita di due militanti di ETA.
A seguire aperitivo con dj set.
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO Ore 21 CSA Vittoria – via Friuli ang. Muratori – Milano – MM3 gialla Lodi
Incontro/Dibattito : Paese basco – Liberare i prigionieri per liberare Euskal Herria. Repressione e conseguenze del conflitto politico.
Intervengono: Herrira - nuovo organismo contro la repressione, Etxerat - associazione dei familiari dei prigionier@ e un ex prigioniero politico basco.
GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO Ore 19 al CSO Telos – via Milano 17 – Saronno (Va)
Incontro/Dibattito : Lega Nord giù le mani dai Paesi Baschi
Interviene Adriano Cirulli - studioso di movimenti e conflitti Etno Territoriali
VENERDÌ 24 FEBBRAIO ore 20 al COA T28 - via dei transiti 28 – Milano – MM1rossa Pasteur
Incontro/Dibattito : Pratiche di autogestione e resistenza nei Paesi Baschi
Interviene un compagno del Centro Sociale Kukutza di Bilbao sgomberato il 21 settembre 2011
SABATO 25 FEBBRAIO Ore 23 - Cascina Torchiera senza acqua – Piazzale cimitero maggiore – Milano
Sostieni Euskal Heriaren Lagunak – concerto Rap Militante
Con: ACERO – DROWINGDOG – DJ MALATESTA – BEPPE REBEL
A seguire DRUM BASS con LELEPROX
DOMENICA 26 FEBBRAIO Ore 18 CSA Baraonda – via pacinotti 13 – Segrate (Mi)
Aperitivo popolare.
Incontro/Dibattito : ore 19.00 "5 Giugno 1512 – 5 Giugno 2012 – 500 anni di occupazione spagnola".
Interviene l'associazione Ahaztuak 1936-1977 - Victimas del golpe de estado, de la represión y del régimen franquista.
DOMENICA 26 FEBBRAIO Ore 19 al Circolo Maite – via del Lazzaretto 2 – Bergamo
Incontro/Dibattito: "Lega Nord e Paese Basco, un amore non corrisposto" Incontro con: Adriano Cirulli (studioso di movimenti e conflitti etno-territoriali, Direttore del Dipartimento di Lingua e Cultura Basca, Upter Roma) e un rappresentante del comitato della Festa Antileghista di Varese.
Presentazione del dossier: "Lega: se la conosci la eviti...".
VENERDÌ 2 MARZO Ore 18.00 al CSA Pacì Paciana via Grumello 61 - Bergamo
Aperitivo popolare. Proiezione del film Herrialde berdea Un pezzo dalla storia di Euskal Herria. Iharra e Kabi: due generazioni, un’unica storia. La vita di due militanti di ETA.
Cena popolare (x prenotazioni: paci.paciana@inventati.org)
Esibizione di Txalaparta (strumento tradizionale basco). Concerto di GANG e ASKATASUNA (Ska Band)

SABATO 3 MARZO Ore 15.00 Porta Genova - MILANO
CORTEO NAZIONALE TANTI POPOLI UN’UNICA LOTTA
E’ TEMPO DI SOLUZIONI: LIBERTA’ E AUTODETERMINAZIONE PER IL PAESE BASCO.
Promuovono: Euskal Herriaren Lagunak Italia, Askapena, Rete di solidarietà con la palestina – Milano, Forum Palestina – Milano – Associazione Nuova Colombia
SABATO 3 MARZO Ore 19 CSA Baraonda – via Pacinotti 13 – Segrate (Mi)
GAU INTERNAZIONALA - LA NOTTE INTERNAZIONALE
Esibizione di Txalaparta (strumento tradizionale basco). GANG in concerto . A seguire dj set .
INFO:
Euskal Herriaren Lagunak / Rete milanese amici e amiche di Euskal Herria
eh-lagunak@gnumerica.org  http://www.ehlitalia.com/
Facebook: Euskal Herriaren Lagunak Milano

mercoledì 15 febbraio 2012

Elnagh di Trivolzio, domani incontro in Regione. Le voci dal presidio dopo la richiesta di sgombero


Domani i lavoratori della Elnagh avranno un incontro alla sede della Regione Lombardia, per un ulteriore tentativo di evitare il licenziamento di 130 persone e la chiusura dell'azienda, che il gruppo Sea ha annunciato a dicembre e che non ha mai voluto mettere in discussione.
Qui sopra, da www.movimentopavia.org, il video realizzato dopo l'incontro in prefettura in cui i lavoratori sono stati informati della richiesta dell'A.D. De Costanzo di sgombero del presidio.

domenica 12 febbraio 2012

"R...esistere per esistere!". Lettera dal presidio della Yamaha di Gerno di Lesmo ai lavoratori della Elnagh

Pubblichiamo una lettera che è arrivata ieri sulla nostra posta elettronica, indirizzata al presidio permanente della Elnagh di Trivolzio e proveniente da un altro presidio di lavoratori e lavoratrici in lotta da più di un anno, quelli della Yamaha Motor Italia di Gerno di Lesmo (Monza). Dal presidio della Elnagh è già partita la risposta.
Per informazioni e contatti, segnaliamo il sito del presidio permanente Yamaha (www.yamaharesistiamo66.it) e il loro indirizzo email (yamaha66licenziati@tiscali.it).


Carissimi amici e lavoratori della Elnagh,
vi siamo vicini in questa vostra lotta per la difesa del posto di lavoro e per la dignità.
Crediamo che la soluzione non sta nell'atto di forza chiesto dall'amministratore delegato bensì nel dialogo tra le parti per la ricerca del bene comune, tenendo conto che 130 famiglie stanno soffrendo per la tragica decisione del licenziamento.
Anche noi, ex-lavoratori di Yamaha Motor Italia, proprio come voi, siamo in presidio permanente da 15 mesi.
E' duro dover lottare per i propri diritti ma siamo certi che ne vale la pena.
R...esistere per esistere!!!!

Vicini con voi nella lotta,

Gli ex-lavoratori e lavoratrici di Yamaha Motor Italia
in presidio permanente dal 13 Dicembre 2010

Gerno di Lesmo (MB)

venerdì 10 febbraio 2012

Elnagh di Trivolzio. L'amministratore delegato chiede lo sgombero

Oggi i delegati della Elnagh di Trivolzio sono stati ricevuti dal prefetto di Pavia: sono stati informati che l'amministratore delegato De Costanzo ha chiesto alle autorità lo sgombero del presidio per poter portare fuori in tutta tranquillità i camper che si trovano nel piazzale dell'azienda.
Dopo due mesi di presidio permanente ovviamente questo non può convincere gli operai della Elnagh a mollare, anche perchè Sea in tutto questo tempo non ha tenuto in minima considerazione le richieste e le necessità di 130 persone che ora sono ad un passo dalla mobilità. Quindi in attesa dell'incontro in regione di giovedì 16 febbraio, nonostante la minaccia dell'uso della forza e dell'arrivo dei camion mandati dall'azienda, il presidio va avanti come prima, giorno e notte.
L'invito per tutte le persone che in questi mesi hanno portato la loro solidarietà a Trivolzio è quello di tenersi aggiornati e continuare a sostenere il presidio anche e soprattutto in questa fase. Ricordiamo che la Elnagh si trova a Trivolzio, a pochi minuti da Pavia: per arrivarci, sul raccordo verso la A7 prendere l'ultima uscita e seguire per Bereguardo-Trivolzio.
Seguiranno presto aggiornamenti e altri contributi.

Lotta alla logistica Esselunga di Pioltello. Martedì presidio a Milano per l'inizio del processo


Dopo 4 mesi di lotta e di presidio permanente, non si ferma la mobilitazione degli operai del consorzio Safra, licenziati per avere protestato e scioperato contro le condizioni schiavistiche e di caporalato presenti all'interno dei magazzini in cui lavorano, quelli della logistica di Esselunga a Pioltello. Ieri sera i licenziati hanno interrotto e occupato il consiglio comunale per portare la loro voce. La prossima settimana inoltre inizierà il processo per il reintegro di questi lavoratori licenziati per motivi politici.

Pubblichiamo il comunicato firmato Si Cobas e Presidio permanente di Pioltello

NO AL CAPORALATO ! NO ALLA PRECARIETA'!
Sostieni la lotta dei lavoratori delle cooperative Esselunga !

Stanchi di essere trattati come bestie da soma senza alcun diritto e dignità, i lavoratori delle cooperative in appalto al polo logistico Esselunga di Pioltello, organizzati nel sindacato di base SI Cobas, sono scesi in sciopero nell'ottobre dello scorso anno e per questo sono stati brutalmente licenziati.
Dal primo di novembre del 2011 hanno dato vita ad un coraggioso presidio permanente che è diventato luogo di incontro per molti lavoratori della fabbriche dell'hinterland milanese e hanno incominciato la resistenza e la lotta contro l'arroganza e la prevaricazione del "sistema Esselunga" che, dietro un'apparenza rassicurante di collaborazione idilliaca all'interno dei magazzini e dei punti vendita, nasconde in realtà un clima terroristico di caporalato e rapporti autoritari, buste paghe non corrette e una continua pesante intimidazione contro i lavoratori che non si dimostrano collaborativi all'arbitrarietà delle scelte aziendali.
La determinazione dei lavoratori in lotta non è stata ancora piegata da licenziamenti, tentativi d'isolamento, silenzio dei media pagati da padron Caprotti, attacchi di crumiri organizzati da cooperative accusate nel passato di "contiguità" con ambienti camorristici, cariche delle forze dell'ordine ai picchetti, denunce e una continuità di provocazioni da parte dell'azienda con manifesti e striscioni strappati, bandiere rubate (sotto gli occhi di polizia e carabinieri che si sono guardati bene di intervenire) e, qualche giorno fa, una raccolta firme tra i lavoratori per chiedere al Prefetto (pena il licenziamento) lo sgombero coatto del presidio con l'appoggio esplicito del sindaco di Pioltello.
Noi riteniamo che un'alternativa radicale sia necessaria e che ne esista la potenzialità concreta proprio all'interno delle lotte che si stanno sviluppando contro i piani di sfruttamento e imparando a difendersi dalla repressione che li accompagna e infatti i lavoratori stanno imparando che l'unica vera legalità è quella della lotta, dell'unità e della capacità di costruire reti di solidarietà.
Martedì 14 febbraio ci saranno le prime udienze del processo contro l'odiosa arbitrarietà dei licenziamenti politici. Invitiamo tutti e tutte a sentirsi parte di questa lotta e praticare la solidarietà partecipando al presidio che si terrà :

MARTEDI 14 FEBBRAIO ORE 9,30
davanti al tribunale del lavoro in via Pace 10 Milano

giovedì 9 febbraio 2012

Cisam di Vellezzo Bellini, da 35 giorni in presidio

Dal 4 gennaio i 19 lavoratori della Cisam di Vellezzo Bellini (Pavia) fanno i turni per non lasciare incustoditi i cancelli dell'azienda: all'interno ci sono migliaia di marmitte finite e parecchio lavoro ancora da fare (infatti fino a settembre c'è del lavoro da svolgere, in particolare per un importante cliente tedesco). Si tratta di materiale che gli operai non vogliono che "qualcuno" faccia sparire prima di ricevere tutti gli stipendi che hanno in arretrato e prima di avere notizie certe e ufficiali sul loro futuro. Si parla anche di possibili acquirenti, ma fino ad ora l'unica proposta prevedeva il licenziamento metà dell'organico, mossa che secondo i lavoratori serviva solo come primo passo di uno smantellamento e che è stata respinta.
Intanto l'azienda è ferma da dicembre, la proprietà, oltre ai debiti con gli stessi operai, ne ha anche con i fornitori, gira la voce che abbia presentato l'istanza di fallimento ma ancora non c'è nulla di ufficiale, mentre tramite avvocati i 19 operai hanno fatto un'ingiunzione per avere ciò che gli spetta.

venerdì 3 febbraio 2012

Milano. Treni notte bene comune, manifestazione domani h. 15

Segnaliamo che domani, sabato 4 febbraio, si terrà a Milano una manifestazione per il ripristino dei treni notte e a sostegno della lotta dei lavoratori e delle lavoratrici licenziati a dicembre e che da quasi due mesi stanno lottando nelle principali città italiane. L'appuntamento è in largo Cairoli dove il presidio inizierà alle 15.
A Milano intanto uno dei tre lavoratori saliti l'8 dicembre sulla torre faro della stazione centrale sta continuando a resistere con il supporto del presidio permanente sotto di lui.
Per informazioni e contatti: http://it-it.facebook.com/pages/I-Licenziati-dei-Treni-Notte/163437633720892?sk=info

venerdì 27 gennaio 2012

Il permesso di soggiorno a punti. Incontro a Pavia mercoledì 1/2 h. 21

L'associazione "Ci siamo anche noi" organizza un incontro informativo per tutti gli immigrati che si trovano a fare i conti col permesso di soggiorno a punti e per tutti i cittadini interessati.
L'incontro si terrà mercoledì 1 febbraio alle 21 presso la sala Scapolla, in corso Garibaldi 20. Sarà presente Enrico Belloli, avvocato volontario del Naga.


giovedì 26 gennaio 2012

Dalla Cisam presidiata

La situazione è ancora ferma alla Cisam di Vellezzo Bellini, ancora chiusa, con 19 operai che hanno mesi di stipendio in arretrato e non sanno che futuro avranno loro e la loro fabbrica. Per avere i soldi hanno fatto partire un'ingiunzione tramite gli avvocati, mentre si parla di un'istanza di fallimento che sarebbe stata avanzata dalla proprietà (che oltre alla Cisam ha i magazzini della Sds, direttamente collegati, e anche una fabbrica in Ungheria dove si svolge parte del lavoro...) e dell'interesse di un compratore che però non si è ancora fatto vivo. Intanto, nell'incontro di giovedì scorso, i delegati hanno respinto la proposta ufficiosa di continuare la produzione tagliando a metà l'organico, con il licenziamento di 10 di loro, chiedendo piuttosto un contratto di solidarietà per lavorare tutti.
Il presidio va avanti ormai da 20 giorni: i lavoratori si alternano fuori dai cancelli, ricevendo l'appoggio di ex operai, cittadini del paese, di qualche negoziante e del comune di Vellezzo, per impedire un eventuale tentativo dell'azienda di far sparire le centinaia di migliaia di euro che, sotto forma di marmitte o di materiale ancora da lavorare, sono in magazzino. A parte il fatto che i clienti per cui lavorare c'erano ancora quando l'azienda è stata chiusa e che quindi il lavoro deve rimanere dov'è, si tratta di soldi sui quali i 19 lavoratori vantano un credito per via degli stipendi mai pagati, e che quindi continuano a tenere sotto controllo da vicino. Seguiranno aggiornamenti...

domenica 22 gennaio 2012

Dai lavoratori Yamaha Motor di Gerno di Lesmo - Per ulteriore chiarezza

Riceviamo una lettera aperta scritta dai 66 lavoratori e lavoratrici licenziati dalla Yamaha Motor Italia di Gerno di Lesmo (Monza), in risposta alle accuse del sindaco del paese Marco Desiderati. Il sindaco, che è anche parlamentare della Lega nord, dopo aver definito "immorale" la loro richiesta di avere la cassa integrazione in deroga afferma che queste persone, in presidio permanente da oltre un anno, non vogliono lavorare e vogliono fare i cassintegrati a vita.



PER ULTERIORE CHIAREZZA

In risposta al commento “poco edificante” del Sindaco di Lesmo (Mb), nonché Onorevole della  Repubblica Italiana, Signor Marco Desiderati, che accusa gli ex lavoratori e  lavoratrici della Yamaha Motor Italia di “non voler lavorare” e fare i cassaintegrati a vita, cosa assolutamente non veritiera. A tal proposito vorremmo informare che:
1) La chiusura del reparto produzione nel 2009, è avvenuta per decisione unilaterale, e sbagliata,  da parte della Direzione Yamaha, nonostante la vittoria nel campionato mondiale di Valentino Rossi.
2) Siamo stati costretti a salire sul tetto aziendale per avere riconosciuto il diritto alla cassa integrazione, dato che il diritto al lavoro ci era stato negato.
3) Ci siamo resi da subito disponibili a reinserirci  in un percorso lavorativo che prevedeva la produzione di auto elettriche, progetto che ci è stato proposto e poi naufragato per mancanza di finanziatori.
4) Ci siamo iscritti ed abbiamo frequentato corsi di formazione finalizzati alla ricollocazione senza nessun risultato, anche a seguito della crisi che ha investito maggiormente la Brianza.
5) Abbiamo presentato un progetto di auto-imprenditorialità, all’interno di capannoni inutilizzati di Yamaha Motor Italia,  che è stato snobbato dagli organismi predisposti senza neppure una minima valutazione.
6) Abbiamo subìto accordi (Lodo prefettizio), “calati” sulla testa di tutti i lavoratori, che avrebbero sancito la rinuncia alla propria dignità, pagando di tasca propria per avere un posto di lavoro, con rinuncia totale del diritto all’impugnazione del licenziamento.
7) Chi ha accettato di aderire al Lodo prefettizio del luglio 2011 (2 persone) sono tuttora senza una ricollocazione, a dimostrazione che il percorso sottoscritto in Prefettura era incerto ed è rimasto inattuato.
8) I lavoratori e le lavoratrici hanno inoltrato decine di curriculum ad aziende ed agenzie interinali senza tuttavia avere esiti positivi, anzi, addirittura senza avere risposte.
Tutto quanto sopra citato, senza dimenticarci l’accantonamento, definito da tutti, anomalo, di 7.140.000./ Euro, del quale, a tutt’ora attendiamo una risposta esaustiva da parte dell’azienda.
Considerando che le nostre iniziative hanno sempre avuto la CENTRALITA’ DEL DIRITTO AL LAVORO, mentre tutti i sopra citati passaggi sono stati negativi, la RSU e Fiom Cgil si sono impegnati a richiedere alla Direzione Yamaha un periodo di Cassa Integrazione in Deroga (6 mesi + ulteriori 6 mesi) come ulteriore margine di tempo per la ricollocazione lavorativa, in grado di garantire una prospettiva dignitosa per tutti gli interessati al provvedimento di licenziamento.
Abbiamo dimostrato la nostra  serietà e buona volontà nel cercare una soluzione lavorativa dignitosa, così da poter permettere alle nostre famiglie un futuro meno incerto.
Durante questo percorso abbiamo constatato la mancanza di sensibilità verso i temi del lavoro, non solo da parte della Direzione nipponica, ma, purtroppo,   anche da parte delle istituzioni locali (Sindaco di Lesmo e Provincia di MB).
Siamo ancora in presidio ed abbiamo in programma altre iniziative. Chiediamo che le parti in causa dimostrino un sussulto di responsabilità relativa ai ruoli istituzionali ricoperti, per arrivare ad una trattativa seria ed esaustiva, finalizzata alla ricollocazione degli ultimi ex-lavoratori e lavoratrici tuttora senza lavoro.

Gerno di Lesmo, 21 Gennaio 2012

Ex lavoratori e lavoratrici di Yamaha Motor Italia Spa

venerdì 20 gennaio 2012

Milano, domenica 22/1 h. 15 Assemblea autoconvocata al presidio permanente sotto la torre occupata (binario 24 stazione centrale)


Segnaliamo questo appuntamento che segue l'assemblea tenutasi sempre in stazione centrale l'11 gennaio.
A promuoverlo sono quelle realtà che hanno partecipato a quello e ad altri incontri, con lo scopo di unire i diversi presidi e le diverse lotte in corso in questo momento: dai lavoratori dei Treni notte licenziati, in presidio sotto la "torre faro" occupata, al presidio permanente Esselunga di Pioltello ed altri operai delle logistiche, a quello dei 130 operai della Elnagh di Trivolzio, al coordinamento degli autoconvocati di Milano (Maflow, Marcegaglia, Nielsen, comune di Milano, regione Lombardia...).

Questo l'appello:

A tutti gli operai in lotta
A tutti i precari, discoccupati, studenti
A tutti quelli che subiscono gli effetti della crisi

Una crisi devastante si sta abbattendo sui proletari di mezzo mondo, mandando in frantumi tutte le sicurezze sociali e quel senso di relativo benessere che aveva illuso intere generazioni.
Operai licenziati in massa a causa delle operazioni di rapina dei padroni che, in nome della crisi, trasferiscono la produzione laddove si può imporre un maggiore sfruttamento, laddove la frase "diritti dei lavoratori" non è ancora entrata nel vocabolario comune.
Operai vittime di licenziamenti politici, per essersi opposti alle inaccettabili condizioni di sfruttamento e di caporalato, per aver combattuto la morte che aspetta dietro l'angolo a causa del mancato rispetto delle norme di sicurezza, per aver denunciato le angherie e i soprusi subiti quotidianamente dai capi..
In ogni caso sono sempre i lavoratori la prima trincea della guerra che viene scatenata dai padroni in difesa dei loro profitti e che per troppi anni abbiamo subito, in nome di una pace sociale, sindacale e politica, che in teoria doveva garantire migliori condizioni per tutti e che in realtà si è rivelata una trappola micidiale.
Oggi, con la crisi, questa verità storica viene a galla e, con essa, emergono anche le uniche scelte possibili: crollare nella miseria a cui ci vogliono condannare oppure alzarsi e combattere per un futuro diverso.
E sono già decine le situazioni che hanno cominciato a fare questa seconda scelta. Presidi, picchetti, scioperi, occupazioni...la classe operaia sta tornando ad alzare la testa e, con essa, tutti quelli che sono costretti a subire gli effetti della crisi, senza aver mai sposato la causa di chi l'ha prodotta.
Queste sono le premesse comuni alle realtà che si sono incontrate nel fuoco di queste lotte per solidarizzare e darsi forza reciproca, e che hanno cominciato a maturare l'esigenza di dare uno sbocco più avanzato al confronto che ne è venuto.
Ciò che contraddistingue i protagonisti di questo tentativo non è l'appartenenza a questo o quel percorso politico o sindacale, ma piuttosto la volontà di ricostruire un'effettiva unità dal basso utile ad affrontare la situazione attuale e a guardare avanti con maggior fiducia e coraggio.
- Una piattaforma di obiettivi comuni per passare dalla resistenza al contrattacco;
- Un piano di lotta basato sull’obiettivo di rotture reali e con un calendario coordinato;
- Una cassa di resistenza come strumento di autodifesa da costruire insieme;
- Una rete di comunicazione per far circolare informazioni e discussioni interne
Queste le ambizioni e le idee finora emerse nella discussione.
Altre, ovviamente, ne verranno col procedere degli avvenimenti.
Ciò di cui ci sentiamo sicuri è che non c'è tempo da perdere, che le esigenze che qui poniamo sono più che mature e che esistono le forze sufficienti per fare in modo che lo slogan "facciamo pagare ai padroni la loro crisi" diventi realtà.

giovedì 19 gennaio 2012

45° giorno di presidio alla Elnagh di Trivolzio

Continua la lotta dei 130 operai della Elnagh di Trivolzio, storica fabbrica di camper di cui Sea (proprietaria da 10 anni) ha deciso la chiusura, in contraddizione col suo stesso piano industriale, spostando il lavoro negli altri stabilimenti del gruppo ("Profit Before People" da "Aldo" dicembre 2011). La produzione è ferma da inizio dicembre: da allora i lavoratori sono in presidio davanti ai cancelli. La prima risposta ai piani dell'amministratore delegato De Costanzo è quindi quella di bloccare all'interno dell'azienda tutti i camper e le roulotte prodotte a Trivolzio, mentre la richiesta è quella dei contratti di solidarietà con cui ripartire il lavoro tra tutti gli stabilimenti di Sea, senza sacrificarne nessuno. La proprietà non ha mostrato nessuna disponibilità su questo punto, e ha preso tempo con offerte di trasferimento in Toscana per una decina di dipendenti sui 130 di Pavia o citando un ipotetico "mister x" interessato a rilevare il marchio Elnagh.
I tempi però stringono perchè al termine dei 75 giorni di consultazione (quindi dal 19 febbraio) stando così le cose i 130 operai della Elnagh finiranno direttamente in mobilità.

lunedì 16 gennaio 2012

Mercoledì 18/1 h. 19, Aperitivo etnico di "Ci siamo anche noi" presso l'osteria Sottovento

Segnaliamo che mercoledì 18 gennaio a partire dalle 19 all'Osteria Sottovento (via Siro Comi, Pavia) ci sarà un aperitivo di autofinanziamento organizzato da "Ci siamo anche noi" per sostenere la scuola di italiano realizzata dall'associazione, che negli ultimi mesi ha organizzato anche corsi specifici per i rifugiati provenienti dalla Libia.

Aggiornamenti dalla Cisam di Vellezzo Bellini

Teoricamente dovevano rientrare oggi al lavoro i 19 operai della Cisam di Vellezzo, ma la fabbrica è ancora chiusa. Oggi era infatti il termine di un periodo di cassa integrazione chiesta dall'azienda ma mai autorizzata, che quindi esiste solo nelle parole dei proprietari: intanto gli operai si trovano senza un reddito e sono ancora in attesa dello stipendio di dicembre oltre che di gran parte di quello di novembre e della tredicesima. Di fronte a tutto questo, nessuna notizia ufficiale è arrivata. La proprietà per giorni e giorni non ha dato segni di vita, con i suoi dipendenti in presidio ai cancelli, e poi ha fatto addirittura circolare voci di possibili denunce verso gli stessi lavoratori proprio per aver parlato con i giornalisti della "scomparsa" del loro padrone.
In settimana ci saranno incontri che potrebbero portare un chiarimento sulla condizione finanziaria dell'azienda, che dichiara anche di non avere la liquidità per pagare gli stipendi arretrati.
Nel frattempo, da 10 giorni gli operai continuano a fare i turni per presidiare giorno e notte i cancelli, per evitare che lo stabilimento venga smantellato e che vengano portate via le diverse migliaia di marmitte che si trovano ancora all'interno.

GIOVEDI 19 GENNAIO alle ore 21,30 Incontro dibattito con Jon Etxeberria della commissione rapporti internazionali del sindacato di base basco Lab.

Giovedi 19 gennaioalle ore 21,30 al Centro Sociale Vittoria Via Friuli angolo Via Muratori 20135 Milano la rete milanese Amici del popolo Basco - Euskal Herriaren Lagunak – ha organizzato, insieme al CSA Vittoria , un momento di confronto con il compagno Jon Etxeberria, della commissione relazioni internazionali di Lab, su crisi economica e conflitto sociale in Euskal Herria, cercando di comprendere se esistano specificità e elementi comuni nei rispettivi paesi anche a partire dalle ultime esperienza concrete di lotta nell’area metropolitana milanese.

L’iniziativa crediamo possa far meglio comprendere come il collante popolare dell’indipendentismo si coniughi con il conflitto sociale in questo momento cosi particolare del percorso di autodeterminazione intrapreso dal popolo basco e pagato al caro prezzo di incarcerazioni, torture e terrorismo di stato.

Il capitale ha posto, in questa fase, l’annientamento dei diritti delle classi subalterne come condizione indispensabile per provare ad uscire dalla propria devastante crisi strutturale.
Una crisi che sta attraversando, sconvolgendola, la struttura economica politica e finanziaria dei paesi del vecchio occidente a capitalismo avanzato e i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti : disoccupazione, aumento del costo della vita, riduzione e progressivo smantellamento di diritti precedentemente acquisiti e di ogni forma di garanzia sociale in nome del profitto.

Il proletariato europeo sta pagando la crisi di questo modo di produzione stentando a trovare una propria identità di classe e una capacità autonoma di esprimere un punto di vista anticapitalista sulla crisi.
Il popolo basco ha, in particolare, espresso un’alta capacità di conflitto con una partecipazione fortemente di massa agli scioperi.

Questa iniziativa è un importante momento di approfondimento politico e passo in avanti nel percorso di avvicinamento alla settimana internazionale di solidarietà con il popolo basco che si terrà nella seconda metà febbraio e al corteo della solidarietà internazionalista del 3 marzo a Milano “Tanti popoli un’unica lotta”
HAMAIKA HERRI BORROKA BAKARRA - TANTI POPOLI UN’UNICA LOTTA
Euskal Herriaren Lagunak / Rete milanese amici e amiche di Euskal Herria
Per info:
http://www.ehlitalia.com/
 eh-lagunak@gnumerica.org

venerdì 13 gennaio 2012

Manifestazione alla Yamaha


Riceviamo da yamaha66licenziati@tiscali.it la notizia di una nuova mobilitazione contro i licenziamenti alla Yamaha di Lesmo (Monza), annunciata per la mattina di lunedì 16 gennaio. Questo il comunicato:

Yamaha Motor Italia Spa ha spedito le lettere di licenziamento ai lavoratori cassaintegrati, senza aver ritenuto opportuno valutare la possibilità di richiedere la Cassa in Deroga, strumento essenziale, che sarebbe servito per poter ricollocare i dipendenti rimasti ancora senza occupazione, gettandoli così nel baratro del precariato.

I lavoratori e le lavoratrici licenziati da Yamaha faranno una manifestazione con volantinaggio fuori dai cancelli  dell'azienda a Gerno di Lesmo

LUNEDI’ 16 GENNAIO 2012 a partire dalle ore 8,00.

La nostra lotta continuerà, perché perdere un posto di lavoro è già di per sé una cosa drammatica, perderlo senza lottare, per la nostra dignità, è un peso che noi lavoratori e lavoratrici Yamaha non vogliamo avere.

Andremo avanti fino all’ultimo con vertenze legali e speriamo che la nostra lotta serva  a tutti coloro che ancora lottano e si ribellano contro l'arroganza delle rispettive aziende, che si arricchiscono con il sudore e la professionalità della classe lavoratrice per poi disfarsene quando le lavoratrici ed i lavoratori "pretendono" di difendere i diritti, la dignità ed il lavoro!

Le lavoratrici e  lavoratori
di Yamaha in presidio permanente
dal 13 Dicembre 2010


www.yamaharesistiamo66.it 


giovedì 12 gennaio 2012

Appello da Cremona per sabato 14/1: "Fuori i fascisti dalla città, Cremona resiste ed insiste"

Pubblichiamo il comunicato del CSA Kavarna.

Sabato 14 gennaio saremo in piazza Sant'Agata dalle ore 10,00 per contrastare il convegno sulla crisi economica proposto dal partito razzista, xenofobo e fascista di Forza Nuova. Con questo incontro, dove razzisti e xenofobi si parleranno addosso come al solito, cosa vogliono proporre? L'uscita dalla crisi come nel '29 con regimi nazifascisti, guerre, distruzioni e il riemergere di tutti i loro valori carichi di morte?
Forza Nuova è nata per terrorizzare, picchiare ed uccidere la diversità e l'alterità sociale, fondando il proprio “movimento” sull'odio razziale, l'omofobia, l'antisemitismo e il perseguimento violento di tutte quelle finalità che non si riconoscono nei valori del fascismo. Negli ultimi anni, nel neofascismo italiano è in atto un'evoluzione(?), cioè la tendenza e il ricercare valori di riferimento non solo nel ventennio mussoliniano ma direttamente nel nazismo, come le istanze che negano l'Olocausto e il riemergere di una ideologia difensiva della becera “identità bianca”.Questi fascisti hanno naturalmente le spalle parate dai loro camerati più anziani che ora stanno al governo di città, regioni e del paese; è qui che sta la gravissima responsabilità dell'amministrazione comunale di permettere questa manifestazione di intolleranza e di odio in una città che fa dell'antifascismo un
valore fondamentale. I vecchi camerata, ora assessori, De Bona e Nolli, non hanno niente da dire??? Ha senso militarizzare una città per l'adunata di queste carogne?
Il CSA Kavarna è pronto a lottare su tutti i fronti contro i rigurgiti fascisti, sia sul fronte culturale, per smascherare la reale essenza autoritaria, razzista, omofoba e sessista, sia sul piano militante, per non permettere nessuna agibilità politica a questi loschi individui.
La voglia di libertà è più forte di qualsiasi autorità!
Per ricacciare fuori dalla storia i fascisti, diamo appuntamento a tutte le individualità e organizzazioni antifasciste per un sabato militante di opposizione!
ORA E SEMPRE RESISTENZA

martedì 10 gennaio 2012

Domani 11/1 h. 16 Binario 21 chiama Milano e dintorni. Assemblea in stazione centrale


Domani alle 16 ci sarà un'assemblea aperta a tutti al presidio al binario 21 della stazione centrale di Milano. L'assemblea è organizzata dai lavoratori dei "treni notte" in lotta contro 800 licenziamenti in tutta Italia: tre di loro sono su una torre della stessa stazione da oltre un mese. Questo incontro sarà l'occasione per un incontro e una unione dal basso delle lotte che stanno interessando il territorio milanese ma non solo (come testimoniano anche i casi della provincia di Pavia). Tra i partecipanti all'assemblea di domani ci saranno anche le realtà che si sono trovate domenica a Pioltello: dai lavoratori della logistica Esselunga e di altre cooperative a quelli di Jabil, Maflow e Marcegaglia.

Qui sotto, il comunicato dell'assemblea svoltasi domenica a Pioltello:
L'assemblea di domenica 8 gennaio a Pioltello, che ha visto la presenza di oltre 150 persone, provenienti da varie cooperative (Esselunga-Pioltello, Ortofin - Settala/Liscate, Fiege - Brembio, Tnt-Piacenza, Sda-Carpiano, DHL-S.Giuliano, il Gigante-Basiano) e fabbriche (Jabil, Maflow, Marcegaglia), e in rappresentanza delle varie forze che stanno sostendendo il presidio permanente davanti a Esselunga, ha definito i seguenti punti di lavoro e di azione unitari. 1) Piena solidarietà alla lotta ad oltranza messa in piedi dagli operai delle cooperative dell'Esselunga di Pioltello. Dopo gli attacchi al presidio di inizio anno e la risposta di giovedì notte, è fondamentale rafforzare la presenza davanti ai cancelli e produrre nuove azioni di lotta capaci di mantenere la pressione su Esselunga e sulle cooperative ad essa affiliate. Inoltre va rilanciata la battaglia, finora vincente, per una cassa di resistenza che permetta agli operai in lotta di mantenere l'attuale posizione. Per definire un adeguato calendario di mobilitazione: assemblea venerdì 13 gennaio alle ore 21 davanti ai cancelli. Seguirà volantinaggio al cambio turno.
2) Unifichiamo le diverse esperienze di lotta che la classe operaia e l'insieme dei lavoratori stanno mettendo in campo. Le risposte concrete agli attacchi specifici e generali che i proletari stanno subendo in questa fase son ol a premessa. Di particoalre importanza è proseguire sulla strada, che ha cominciato a esprimersi attivamente nell'assemblea di domenica, di unificazione del movimento di lotta nelle cooperative con le battaglie di resistenza che stanno producendo gli operai di diverse fabbriche in crisi. Da questo punto di vista si è decisa la partecipazione con la più ampia delegazione possibile all'assemblea indetta dai licenzaiti della Wagon-lits convocata per mercoledì alle 16 al binario 21 della stazione centrale. L'appuntamento per tutti i sostenitori della lotta dell'Esselunga è alle ore 15,30 di mercoledì nell'atrio della stazione.
3) Indiciamo per il giorno 27 gennaio una giornata di sciopero con manifestazione a Milano. Pensiamo ad una manifestazione capace di mettere in campo la prospettiva di cui sopra e di unificare, in piazza, le forze che intendono percorrerla. Pur con tutte le perplessità che derivano dell'ennesimo sciopero generale indetto dal sindacalismo di base che rischia di essere velleitario e auto-procalmatorio, si ritiene possa esere un'occasione utile per scendere in campo con una prospettiva politica di unificazione delle lotte reali, come già avvenuto il 16 novembre 2011. Nei prossimi giorni verrà quindi prodotto un appello che va in questa direzione, su cui puntare a organizzare assemblee diffuse tra i lavoratori dei diversi comaprti e in diverse città della regione, per giungere ad un'assemblea unitaria che definisca i contenuti specifici e le forme della mobilitazione qui proposta.

lunedì 9 gennaio 2012

Dalla Cisam di Vellezzo Bellini (PV)

A pochi chilometri dalla Elnagh di Trivolzio in lotta, altri operai presidiano i cancelli della loro fabbrica: si tratta dei 19 dipendenti della Cisam di Vellezzo Bellini (poche centinaia di metri dalla statale dei Giovi), produzione di marmitte d'auto per i ricambisti. L'attività è ferma e l'azienda sembra avviata verso la chiusura: c'è stato un calo degli affari ma i lavoratori non sono stati informati di nessuna decisione né di un possibile fallimento. Inoltre le settimane di cassa integrazione che hanno fatto non erano in realtà state autorizzate e quindi c'è il rischio che per quel periodo non ricevano nulla. Questo si somma ai mancati pagamenti degli stipendi degli ultimi mesi: gli operai hanno avuto solo in parte lo stipendio di novembre, non hanno visto un euro di quello di dicembre ed hanno ricevuto solo una piccola parte della tredicesima.
La proprietà afferma di non avere liquidità, ma ha recentemente fatto portare via dei camion carichi di marmitte: il resto del prodotto finito è ora fermo all'interno dello stabilimento per il blocco che gli operai stanno facendo ai cancelli come auto-garanzia sul credito che hanno nei confronti dell'azienda. Segnaliamo che in questi giorni c'è già stato un primo incontro tra questa realtà e gli operai della Elnagh, da oltre un mese in lotta in difesa di 130 posti di lavoro.
Seguiranno presto aggiornamenti.

venerdì 6 gennaio 2012

7 GENNAIO ORE 17:30 MOBILITAZIONE GENERALE BILBAO

Un nuovo ciclo politico illumina il Paese Basco.
Una moltitudine di soggetti politici, sindacati e organizzazioni di tutto il mondo stanno lavorando insieme alla società basca per trovare una soluzione giusta a un conflitto che si è protratto per decenni.
 Un lavoro che sta già raccogliendo i suoi frutti, poichè è innegabile che attualmente stiamo percorrendo la strada per avvicinare i Paesi Baschi ad una democrazia e ad una pace reale.
Manca ancora molto da fare, però non è poco quello che si è realizzato fino ad ora. Il dialogo aperto durante gli ultimi mesi e gli accordi e risoluzioni adottate ci mostrano le fondamenta della risoluzione del conflitto.
 Stiamo costruendo la strada, poco a poco, di stazione in stazione. Il processo di risoluzione del conflitto deve guardare con attenzione sia alle cause del conflitto, sia alle sue conseguenze.
 Questo tra le molte altre questioni, ci porta a parlare della situazione che vivono le e i prigionieri politici baschi.
Durante le ultime settimane sono stati molti e  molte quelle che hanno messo al centro dell'attenzione la situazione delle e dei prigionieri politici.
 A partire dall'Accordo di Gernika fino a un'infinità di rappresentanti politici e a favore dei Diritti Umani nei Paesi Baschi e nell'ambito internazionale.
La situazione delle e dei prigionieri è presente nell'agenda politica.
Da parte nostra, abbiamo chiaro che la politica penitenziaria debba situarsi in chiave di risoluzione democratica.
In questo senso, consideriamo opportune anche per i Paesi Baschi le risoluzioni applicate per le e i prigionieri nei conflitti come quelli di Irlanda o Sudafrica.
Tuttavia, consideriamo che nonostante la situazione delle e dei prigionieri sia presente nell'agenda politica, la politica penitenziaria continua a violare i diritti più elementari.
Sono molti i prigionieri e le prigioniere che restano in carcere nonostante abbiano scontato la loro pena.
Attualmente ci sono ancora prigionieri e prigioniere che con malattie gravi continuano a rimanere in carcere.
La dispersione provoca incidenti in maniera costante. Si tratta di situazioni che viviamo con grande preoccupazione e che devono essere raddrizzate e risolte con urgenza. Di fronte a tale oltraggio, consideriamo fondamentale l'implicazione.
Nei Paesi Baschi, una grande maggioranza plurale politica, sindacale e sociale ha chiesto più volte la fine della politica penitenziaria vigente. Allo stesso modo hanno fatto una moltitudine di soggetti e organismi di carattere internazionale.
Tuttavia, il fatto che la situazione non abbia subito la minima modifica, pensiamo che sia il momento di rafforzare le seguenti richieste. Come persone, organismi e istituzioni che appoggiano questo appello, sollecitiamo alle autorità pertinenti l'immediata attuazione delle seguenti misure:

1- Che le e i prigionieri baschi vengano trasferiti nei Paesi Baschi.

2- L'abrogazione della dottrina 197/2006 che si applica nello Stato spagnolo e la scarcerazione delle e dei prigionieri che hanno già scontato la loro pena.
3- La disattivazione dell'ergastolo che si impone nello Stato francese, lasciando il passo in questo modo alla libertà condizionale.
4- La liberazione delle e dei prigionieri che hanno compiuto i ¾ della loro condanna.
5- La liberazione delle e dei prigionieri gravemente malati e l'adozione di misure per l'assistenza sanitaria adeguata per le e i prigionieri che hanno problemi di salute.
6- Che la politica penitenziaria che applicano gli Stati spagnolo e francese si situi in chiave di risoluzione per incidere in positivo nella via aperta per la risoluzione del conflitto che vive il Paese Basco.
Insieme a queste richieste, facciamo appello alla cittadinanza a prendere parte alla mobilitazione generale popolare convocata per il prossimo 7 gennaio a Bilbao.

Un mese di presidio alla Elnagh di Trivolzio

E' passato il primo mese di presidio alla Elnagh di Trivolzio, dove 130 operai sono in lotta contro la chiusura dello stabilimento di camper e contro i licenziamenti. La chiusura, decisa dal gruppo Sea nell'ambito di una riorganizzazione che segue anni di gestione finanziaria fallimentare e contrasta con i piani comunicati lo scorso anno ai lavoratori, è stata annunciata il 5 dicembre: da allora i cancelli sono presidiati. I lavoratori chiedono che il lavoro da fare sia ripartito tra tutte le sedi italiane del gruppo, ricorrendo a dei contratti di solidarietà, senza che venga sacrificato nessuno stabilimento; negli incontri con i sindacati l'amministratore delegato De Costanzo non ha però dimostrato nessuna disponibilità a fare un passo indietro. Per il momento la risposta dei lavoratori è continuare il presidio, che dal 12 dicembre è permanente, 24 ore su 24, per impedire che l'azienda porti via i camper e le roulotte finite dal piazzale dell'azienda.

Segnaliamo che domani al presidio, alle ore 16:00, sarà ospite per un'assemblea pubblica Giorgio Cremaschi, dirigente sindacale della Fiom Cgil.
Per chiunque voglia raggiungere il presidio: per chi arriva da Pavia, prendere l'ultima uscita del raccordo per la A7 e quindi svoltare a sinistra. Per chi arriva dalla Milano-Genova, dopo l'uscita Bereguardo seguire per Trivolzio-Bereguardo.

giovedì 5 gennaio 2012

Per la campagna di boicottaggio OMSA


Le 320 operaie e i 30 operai della OMSA di Faenza, dopo la decisione della chiusura e della delocalizzazione in Serbia che sta portando al risultato di centinaia di licenziamenti, hanno lanciato una campagna per il boicottaggio della OMSA, Golden Lady e degli altri marchi legati all'azienda.
Segnaliamo uno degli appelli che stanno circolando su internet per l'adesione alla campagna:
Mai più OMSA! https://www.facebook.com/events/297755890270427/

mercoledì 4 gennaio 2012

Presidio permanente Esselunga - Domenica 8/1 h. 11 assemblea a Pioltello

Segnaliamo che per domenica 8 gennaio alle 11 a Pioltello (in via Perugino di fronte all'ufficio postale), è stata convocata dal Presidio permanente Esselunga una assemblea degli operai di tutte le cooperative e dei lavoratori in lotta.



Qui sotto pubblichiamo il testo del volantino.

Tre anni fa, alla DHL di Corteolona e alla Bennet di Origgio cominciava una lunga storia di battaglie che ha portato all'organizzazione di vertenze e scioperi in oltre 50 cooperative di Lombardia ed Emilia Romagna. Quasi sempre le cooperative hanno risposto con le minacce e i ricatti e infine i licenziamenti, pur di eliminare il sindacato e mantenere il comando nei magazzini.
Ma ogni volta che gli operai hanno saputo resistere hanno vinto, ottenendo risultati concreti e soprattutto mettendo in discussione un sistema di lavoro che funziona solo grazie alla violazione del contratto nazionale (lavoro a chiamata, salari non garantiti, carichi di lavoro a discrezione dei capi, norme sulla sicurezza e sulla salute calpestate, ecc.) e alla negazione di diritti fondamentali (mensa, malattia, agibilità sindacale, rispetto delle persone ecc.).
Intanto la crisi avanza e agli operai vengono imposti altri sacrifici, compreso il loro licenziamento dicendo che... il mercato lo richiede e che mancano i soldi. Balle! Caprotti, e tutti quelli come lui, cercano di scaricare la crisi sui lavoratori per mantenere o aumentare i loro profitti. E per farlo sono costretti a spremere ancor di più i loro "limoni" preferiti: gli operai. Operai quasi tutti immigrati, costretti a lavorare a qualunque condizione, col ricatto della perdita del posto di lavoro, col peso di famiglie da mantenere al proprio paese, sotto la minaccia della perdita del permesso di soggiorno e del conseguente rischio di espulsione.
Per tanti anni tutti hanno accettato il silenzio, perchè il "sistema Esselunga" (come il sistema SDA, TNT, FIAT, ecc.) da questo punto di vista, funziona benissimo. Per qualcuno c'è stata anche la possibilità di guadagnare qualche euro in più, ma solo dopo aver messo la propria dignità nel congelatore, spaccandosi la schiena e anche a rischio della propria vita.
Ora basta, non accettiamo più questo sistema basato sullo sfruttamento dell'uomo, la mercificazione del lavoro, le guerre imperialiste, il razzismo. La crisi economica in corso peggiorerà ancora di più la condizione di tutti i lavoratori, compresi quelli delle cooperative. Sì, anche nelle cooperative la crisi avrà i suoi effetti, già oggi se ne vedono i primi segnali (perdita di appalti per mancanza di commesse, cassa integrazione e mobilità, quando non chiusura e licenziamento). I padroni (committenti o cooperative) non rinunceranno per questo al loro profitto, e si rifaranno sugli operai: aumenteranno i ritmi e peggioreranno le condizioni di lavoro; negheranno ancora più i diritti, aumenteranno le minacce, le ritorsioni, i ricatti quotidiani. A meno che... a meno che non tentiamo di ribaltare la situazione lottando uniti per cambiare le cose, costruendo un sindacato che difenda gli interessi reali dei lavoratori e che ponga alla base delle rivendicazioni obiettivi e forme di lotta antagonisti al sistema.
In questo senso la lotta che stiamo conducendo in Esselunga riguarda anche tutti gli altri operai delle cooperative e, più in generale, tutti i lavoratori, immigrati e italiani. Questa battaglia va oltre Esselunga e Pioltello, il suo risultato potrà condizionare - in senso positivo o negativo - il futuro delle lotte di tutti i lavoratori.

martedì 3 gennaio 2012

Aggiornamenti dalla Carlo Colombo

Pubblichiamo il comunicato del 2 gennaio 2012 come aggiornamento sulla lotta dei cassintegrati della Carlo Colombo di Agrate Brianza.


lunedì 2 gennaio 2012

Aggiornamento sulla Carlo Colombo

Pubblichiamo il comunicato del 30 dicembre 2011 come aggiornamento sulla lotta dei cassintegrati della Carlo Colombo di Agrate Brianza.

COMUNICATO SINDACALE

A seguito della rottura della trattativa tra la Direzione Carlo Colombo e sindacati, avvenuta il 29 dicembre 2011 nel non concedere la cassa in deroga per il 2012 , i lavoratori hanno reagito occupando questa mattina, gli uffici della Sede Legale della Carlo Colombo S.p.a.

L’iniziativa dei lavoratori ha portato dopo diverse ore di trattative con l’amministratore delegato a trovare un percorso che ha riportato l’Azienda ad aprire un tavolo di trattative congiunto tra FIOM-CGIL BRIANZA e direzione presso la Regione Lombardia entro la prima settimana di gennaio 2012, per trovare una soluzione positiva nei confronti dei 45 lavoratori.

L’azienda,oltre a quanto sopra, si è impegna sospendere le lettere di licenziamento, inoltrate in data 30 dicembre 2011.

La mediazione avvenuta tra la FIOM-CGIL BRIANZA e Direzione Carlo Colombo Spa ha portato i lavoratori a lasciare i locali e che l’azienda si impegnasse a ritirare la querela presentata nei confronti dei lavoratori.

FIOM-CGIL BRIANZA

RSU CARLO COLOMBO

GLI OPERAI DELLA CARLO COLOMBO SPA OCCUPANO GLI UFFICI DELL'AZIENDA

Milano 30 dicembre 2011


GLI OPERAI DELLA CARLO COLOMBO SPA OCCUPANO GLI UFFICI DELL'AZIENDA

Il 30 dicembre 2011 un gruppo di cassaintegrati della Carlo Colombo spa di Agrate ha occupato i nuovi uffici dell'azienda a Milano, in via Benigno Crespi, in risposta al ricatto che l'Azienda ha fatto agli operai.
 Essa infatti ha affermato di non voler chiedere il rinnovo della cassaintegrazione in deroga, per altro già approvata dalla Regione Lombardia, a meno che gli operai non firmino le loro dimissioni.
L'azienda non è stata capace di ricollocare i suoi lavoratori, come sancito dagli accordi sindacali fatti nel 2008 e nel 2010, dopo la decisione dell'Azienda di spostare la produzione vicino Cremona, e per "liberarsi" del problema vincola la richiesta della cassaintegrazione all'auto-licenziamento degli operai.
L'Azienda si era assunta l'impegno di chiedere la cassaintegrazione prima dell'incontro fissato per oggi 29/12 in Prefettura, (nel quale si sarebbe dovuto discutere delle strategie per la ricollocazione) per poter avere altro tempo per adempiere a quanto previsto dagli accordi; invece, facendo diventare anche la cassaintegrazione materia di discussione, crea una situazione di crisi.
Ma anche questa volta l'Azienda ha fatto male i suoi conti: se pensava di prenderci per la gola e di poterci ricattare, ha sbagliato di grosso.
Abbiamo già dimostrato con la lotta che siamo disposti a tutto per far rispettare gli accordi, e anche stavolta non faremo un passo indietro finché l'Azienda non si assumerà le sue responsabilità.
 Gli uffici resteranno occupati a tempo indeterminato fino a che l'Azienda non chiederà il rinnovo della cassaintegrazione.

Per info: 340/5102730 Federico Beretta (RSU-FIOM) 347/0672632 Marcelo Galati (RSU-FIOM)

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