sabato 10 aprile 2010

I VIGILI DEL FUOCO IN AGITAZIONE PER IL CONTRATTO E LE CONDIZIONI DI LAVORO (n°2 - novembre 2009)

Martedì 10 novembre a Pavia si è svolta una manifestazione dei vigili del fuoco lombardi, per protestare contro la situazione durissima che si trovano ad affrontare: il contratto nazionale è scaduto nel dicembre 2007, le assunzioni non coprono il turnover (assunti solo 600 vigili del fuoco in tutta Italia, con una carenza preesistente di almeno 4 mila unità e con 700 nuovi pensionati a fine anno), gli automezzi non vengono rinnovati, non vengono acquistate nuove attrezzature, si effettuano una marea di straordinari senza la certezza di quando saranno pagati, ci sono ritardi nei pagamenti per alcuni dei servizi svolti. Dopo un presidio davanti al comando di viale Campari, alcune centinaia di lavoratori hanno attraversato la città in corteo fino a portare la protesta in prefettura.
Di fianco ad una lotta più larga, a livello nazionale e regionale, l’agitazione pavese va avanti ormai da fine agosto.
La situazione dei circa 150 vigili del fuoco pavesi è particolarmente grave prima di tutto per quanto riguarda la mancanza di personale. Le carenze di organico riguardano soprattutto i capisquadra e i capireparto: mancano 10 dei primi e dei secondi ce ne sono soltanto 2 (su 16 previsti). Come se non bastasse, la carenza riguarda anche l’ambito amministrativo, dove si è sotto di 4 persone.
La principale conseguenza è una diminuzione della sicurezza sul lavoro. Da un lato perché se si è in pochi capita di uscire in squadre composte da meno dei 5 elementi previsti, rendendo più difficile il lavoro e in particolare affrontare situazioni di pericolo (visti anche i mezzi a disposizione, non certo all’avanguardia). Dall’altro lato perché sono proprio le figure mancanti, capisquadra e capireparto, quelli che aggiornano tutti gli altri lavoratori proprio in materia di sicurezza. E si tratta di un settore in cui la formazione continua è ovviamente fondamentale.
Come denunciano i lavoratori, dopo la retorica dei pompieri “angeli del terremoto” e tutte le parole dei politici, le condizioni organizzative ed economiche continuano a peggiorare.
I vigili del fuoco continuano la loro lotta per migliori condizioni di lavoro e per un rinnovo del contratto nazionale che aspettano ormai da due anni. Gli stipendi infatti sono fermi: un lavoratore con 20 anni di esperienza, che lavora su turni di 12 ore, chiamato ad interventi straordinari (basta pensare al terremoto abruzzese) non va oltre i 1300 euro mensili. In attesa di nuovi incontri al ministero degli interni, l’agitazione continua.

Nessun commento: